Masquerade Ita

Punto di partenza del mio progetto per il MAC promosso dall’associazione culturale ARTII è un articolo apparso sulla rivista Newsweek.

Il magazine americano riporta la frase ‘white standardriferito all’appartenenza ‘etnica’ di alcuni italiani, frase pronunciata da un noto leader politico. Ho successivamente indirizzato il mio progetto attorno all’idea di appartenenza etnica e dei relativi confini fra inclusione ed esclusione e sviluppandolo con l’intenzione di indagare e reinterpretare alcuni manufatti legati alla storia della penisola italiana utilizzando la terra cruda.

So che l’utilizzo della terra cruda ha origini molto antiche, soprattutto legato all’architettura rurale, era costruita con questo metodo che risalire all’origine dell’abitare la parte più antica della casa dei miei nonni paterni, ne sono sempre rimasto attratto per la radicale povertà del suo apparire. L’uso dell’argilla cruda non è una novità nel mondo dell’arte, tra gli artisti contemporanei vorrei menzionare Urs Fischer, Daniel Dewar, Peter Fischli e David Weiss.

Mi sono lasciato così influenzare sia dal processo creativo che dalle implicazioni dal materiale modellando tre oggetti che toccano epoche e narrative diverse e al contempo significative della tradizione e narrazioni della cultura italiana, mettendo in scena i sogni e la notte.

Le tre sculture-maschere realizzate sono una testa di lupa, la figura mitologica della medusa e il burattino di Carlo Collodi. La lupa legata alla favola capitolina risalente al IV – III secolo a.C. è una libera reinterpretazione del lupo femmina legata al mito fondativo della cultura romana. La maschera di Medusa invece è tratta dall’iconografia Etrusca molto vicina all’arte asiatica, con la bocca aperta e la lingua in mostra. La maschera di pinocchio è lasciata ad uno stato di abbozzo giocando con l’equivoco dei materiali qui in creta-legno.

Tutto il progetto e l’allestimento scelto è un tentativo di analisi delle identità che compongono la ricca società italiana e di riconoscere la capacità degli oggetti di condensare e veicolare significati comunemente condivisi. Ricorrendo come spesso nei miei lavori ad un corredo di tecniche che comprende l’utilizzo meditato dei classici di ironia e gioco attraversando la storia e le sue narrazioni fantastiche per portare alla luce elementi cruciali della cultura e della società nell’Italia contemporanea come le questioni sull’identità nazionale che nasce e si forma nell’universo delle rappresentazioni in quanto immagini e modelli da seguire o esempi da imitare.

 

Cristiano Tassinari